A tutti noi è capitato di tenere in mano un libro, un giornale, un catalogo d’arte, una fotografia. Eppure pochi tra noi si saranno soffermati sulla particolarità e sulle specificità della carta che contraddistingue ognuno di questi prodotti. O addirittura pochi si saranno resi conto di queste specificità, forse gli esperti, chi con la carta ci lavora tutti i giorni ma pochi di noi si chiedono che cos’è la carta o com’è fatta. E così abbiamo pensato di raccontarvelo. Di spiegare, a chi non sa nulla, qualcosa in più sul mondo della carta.
Che cos’è la carta e com’è fatta
La carta si ottiene dalle fibre disidratate di cellulosa che vengono sciolte nell’acqua fino a formare una pasta che si può stendere in fogli. Ogni tipo di carta ha una ricetta, a seconda che sia una carta a base di cellulosa (e in questo caso dipende anche dal tipo di cellulosa), che sia estratta dal legno, o derivata da fibre tessili come lino o cotone, o dei minerali nell’impasto e dei procedimenti chimici a cui è stata o non è stata sottoposta.
La cellulosa viene commerciata sotto forma di grandi fogli da sciogliere nell’acqua, talvolta insieme a minerali, come il carbonato di calcio, il talco o il caolino, quello che si usa per fare la porcellana. Questi fogli di cellulosa possono essere bianchi o avorio a seconda del colore della carta che si vuole ottenere. La carta più preziosa deriva dalla cellulosa fibrosa, che viene estratta da piante come il cotone o la canapa, mentre quella del legno costa meno ma contiene lignina, la sostanza che fa invecchiare e ingiallire la carta.
La carta: le origini
La scoperta della carta risale almeno al II secolo avanti Cristo. Il primo frammento viene ritrovato a Fàngmǎtān, nel nord Est della Cina, sulla Via della seta. Apparteneva a una mappa della zona ed era ricavata dalla macerazione della corteccia di un gelso, l’albero da cui si fa la seta.
Grazie a Ts’ai Lun, un dignitario della corte imperiale, la produzione si perfeziona e la carta – ricavata oltre che dal gelso anche da canapa, stoffa, e reti da pesca – si diffonde in tutto l’Impero. I cinesi custodiscono il segreto della sua produzione per molti secoli fino a quando, nel VI secolo d.C., la loro invenzione arriva in Giappone. I giapponesi apprendono con molta facilità le tecniche di fabbricazione e iniziano a usare una pasta derivata dalla corteccia di gelso per produrre il prezioso materiale.
La diffusione della carta
Nel 751 d.C. anche gli arabi scoprono la carta. In quell’anno, infatti, il governatore generale del Califfato di Baghdad conquista Samarcanda e prende in ostaggio due cartai cinesi, con cui apre una cartiera. Per produrre la carta, gli arabi sfilacciano e fanno macerare nell’acqua gli stracci fino a ottenere un impasto omogeneo, in cui poi si immerge un setaccio che trattiene le fibre macerate lasciando filtrare l’acqua. I fogli ottenuti vengono pressati, asciugati e ricoperti di una pellicola di amido di riso per renderli più reattivi all’inchiostro.
Nello stesso periodo anche l’Egitto e l’Africa settentrionale iniziano a produrre i primi fogli di carta, con le stesse tecniche produttive del mondo arabo. In Europa la carta arriva solo a partire dal XI secolo, con le invasioni arabe in Sicilia e in Spagna. Ma viene inizialmente considerato un materiale di scarsa qualità rispetto alla pergamena, tanto che un editto del 1221 Federico II ne proibisce l’uso per gli atti pubblici. L’impiego dell’amido di riso, infatti, attirava l’appetito degli insetti e rendeva i fogli di carta poco durevoli.
La carta in Italia e in Europa
La storia della carta deve moltissimo ai cartai italiani di Fabriano, un comune delle Marche che nel XII secolo iniziano a fabbricarla introducendo importanti innovazioni. Per prima cosa, per preparare la pasta questi cartai non usano più il mortaio e la macina bensì una macchina di loro invenzione azionata da un albero a camme mosso da una ruota ad acqua. Il processo diventa così più veloce e più economico.
La seconda innovazione è stata aver sostituito la colla vegetale con quella animale, per assicurare una maggiore durata della carta.
Infine, i cartai di Fabriano introducono la filigrana, quel segno impresso dal telaio al centro della carta per “marchiare” il foglio, indicandone la qualità.
La carta prodotta a Fabriano di qualità notevole e dal prezzo contenuto viene esportata in tutta Europa. Anzi, è proprio questo a favorire la nascita e la diffusione della stampa a caratteri mobili. Possiamo dire che senza la carta la stampa non si sarebbe mai sviluppata.
A quel tempo la carta si ricavava soprattutto dai tessuti e dagli stracci ed era quindi di miglior qualità rispetto a quella diffusa oggi. Ma col tempo la richiesta di carta cresce così tanto che i tessuti vengono sostituiti con la cellulosa.
Soprattutto con la Rivoluzione industriale nel Settecento, quando si forma un’opinione pubblica di lettori, nascono i giornali a grande tiratura e i primi bestseller. Le innovazioni italiane vengono superate da quelle di altri paesi, a partire dalla pila olandese fino alla macchina per carta continua francese, e i centri di produzione si spostano dal sud al nord dell’Europa.
Da cosa è formata la carta
La carta è costituita da materie prime prevalentemente vegetali che formano la struttura di fibre intrecciate unite tramite un procedimento detto feltrazione, cioè le fibre che la compongono vengono reciprocamente unite e poi essiccate. Inoltre può essere arricchita da collanti (che danno alla carta un determinato grado di impermeabilità), cariche minerali (per ottenere determinate proprietà della carta), coloranti (usate per correggere il fondo delle carte e per la fabbricazione delle carte colorate) e diversi additivi.
Il materiale più comunemente usato per realizzare la carta è la polpa di legno o di cellulosa proveniente da un legno tenero come l’abete o il pioppo. Ma, a seconda della destinazione d’uso, si possono utilizzare anche altre fibre. I fogli più apprezzati e di qualità più pregiata sono infatti prodotti ancora oggi dal lino, dalla canapa o dal cotone.
Esistono tantissimi tipi di carta, a seconda dell’uso che bisogna farne e dell’effetto che si vuole ottenere: carta per acquerello, carta per stampa d’arte, carta da disegno, fotografica…
Dopo avervi raccontato che cos’è la carta, nelle prossime puntate vi racconteremo che caratteristiche ha ciascun tipo di carta e come si può utilizzare. Stay tuned!