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Mostre Milano estate 2022

Mostre estate Milano DavidLaChapelle

L’estate è il momento giusto per ritagliarsi un po’ di tempo e scoprire le mostre a Milano. Non tutti infatti scelgono di andare in vacanza. C’è chi preferisce godersi la città svuotata, silenziosa, per ammirarla in maniera differente. E ne approfitta per dedicarsi a ciò che gli piace.

Milano rende felici i tanti appassionati d’arte e di cultura. Le mostre dell’estate 2022 a Milano danno molti spunti di riflessione sul presente e sul futuro.

Ce ne sono tantissime, noi ne abbiamo selezionate alcune che rispondono ai nostri gusti e che in qualche modo hanno a che fare con la carta.

Artisti che l’hanno usata per i loro disegni, per le calligrafie, per le incisioni, per la fotografia.

Di seguito la nostra scelta delle mostre da vedere a Milano nell’estate 2022.

Mostre Milano estate 2022

Oliviero Toscani. Professione fotografo

Palazzo Reale – dal 24 giugno al 25 settembre

La mostra “Oliviero Toscani. Professione fotografo” celebra il grande fotografo milanese in occasione del suo ottantesimo compleanno e ne ripercorre l’intera carriera dagli anni Sessanta a oggi.

Una carrellata di 800 immagini tra scatti iconici e meno conosciuti, inseriti in un allestimento particolare: le pareti delle sale di Palazzo Reale completamente ricoperte di manifesti, incollati come se fossero esposti per strada.

Accanto alle sue più note campagne pubblicitarie, la mostra espone i ritratti che Toscani ha dedicato ai maggiori protagonisti della cultura del Novecento, da Mick Jagger a Andy Warhol, da Carmelo Bene a Federico Fellini. E comprende anche il progetto “Razza umana”, una carrellata di esseri umani, diversi per nazionalità, condizione sociale ed economica.

La mostra di Oliviero Toscani a Palazzo Reale a Milano è un’occasione imperdibile per conoscere più da vicino la carriera di un fotografo che ha saputo sfruttare la pubblicità per trasmettere messaggi, far discutere, far riflettere sui temi d’attualità e influenzare i costumi di intere generazioni.

Marc Chagall. Una storia di due mondi

Mudec – dal 16 marzo al 31 luglio

Nata in collaborazione con l’Israel Museum di Gerusalemme, la mostra Una storia di due mondi in corso al Mudec raccoglie disegni, olii, gouache, litografie, acqueforti e acquerelli. Una volta entrati, ci si immerge nel mondo fantastico ed emozionante che Chagall ha saputo creare. Con un linguaggio che parla a noi oggi con la stessa intensità con cui parlava già in passato.

Proprio la varietà delle opere esposte consente di ripercorrere gli aspetti che più hanno influenzato l’arte di Chagall: i legami affettivi come l’infinito amore per la moglie Bella, prematuramente scomparsa nel 1944, la nostalgia per il paese natale di Vitebsk. E poi il periodo parigino, il ritorno in Russia e l’esilio fino alle favole del periodo trascorso in Provenza, in una pittura complessissima eppure leggera che sa sempre emozionare e coinvolgere.

L’esposizione mostra il talento di incisore e illustratore di Chagall, esponendo alcune serie di illustrazioni molto importanti, e i lavori eseguiti per l’editore francese Vollard, che gli aveva commissionato le illustrazioni per le Anime morte di Gogol e le Favole di La Fontaine.

Si tratta di una produzione grafica sorprendente, dove emerge la grande destrezza di Chagall nelle tecniche incisorie. A questa si affiancano dipinti che documentano la sua ricerca sul colore.

Aldo Rossi. Design 1960-1997

Museo del Novecento – dal 29 aprile al 2 ottobre

Tra le mostre da vedere a Milano quest’estate c’è sicuramente quella dedicata dal Museo del Novecento ad Aldo Rossi. Architetto, designer, critico, Rossi è stato uno dei protagonisti dell’architettura italiana del secolo scorso, sempre con la matita in mano a riempire i fogli di schizzi, idee e volumi dalle forme essenziali, realizzando disegni onirici a china e colori sgargianti che ricordano i quadri di De Chirico.

Sono esposti oltre 350 tra arredi e oggetti d’uso, prototipi e modelli, dipinti, disegni e studi progettati e realizzati dal 1960 al 1997, per la prima volta riuniti grazie alla collaborazione di diversi musei e collezioni private.

La mostra racconta l’universo di Aldo Rossi in nove sale: ciascuna rappresenta un mondo nel quale emerge la relazione tra opere grafiche e prodotti artigianali e industriali, con riferimenti alle architetture e allo spazio privato di Rossi.

Aldo Rossi. Design 1960-1997 conduce lo spettatore in un racconto immaginifico e spettacolare che si muove tra classicità, ironia e metafisica. Un mondo dove il piroscafo diventa libreria, la cupola caffettiera, il faro teiera, gli edifici tappeti.

David LaChapelle. I believe in miracles

Mudec – dal 22 aprile all’11 settembre

L’uomo in rapporto con se stesso, con l’ambiente, con la natura. Le sue passioni, le insicurezze, gli ideali e la solitudine. La vita, la morte e i miracoli. C’è proprio tutto nella rassegna che il Mudec ha dedicato a David LaChapelle.

I believe in miracles nasce dall’idea che un mondo migliore è possibile, se gli esseri umani diventano consapevoli dei loro errori e cominciano a rispettare gli altri, le diverse culture, la natura. Il pianeta sta soffrendo e l’unica possibilità che ci rimane è promuovere nuove abitudini. David LaChapelle crede nei miracoli. E ci fa credere che, forse, un altro mondo è possibile.

In mostra oltre 90 opere – tra grandi formati, scatti site-specific, nuove produzioni e una video installazione – che si susseguono, una accanto all’altra, in un racconto ricco di suggestioni. Non si prosegue in ordine cronologico, ma per visioni.

Lo spettatore è condotto dalle immagini verso un mondo nuovo, caratterizzato da una natura intatta, dalla spiritualità, dall’amore e dalla bellezza, dove uomini e donne sono finalmente liberi dalle costrizioni del mondo contemporaneo.

Una fotografia che analizza il presente e guarda al futuro.

Irma Blank. BLANK

Fondazione ICA – dal 9 giugno al 22 luglio

Un’ultima mostra che vi consigliamo di vedere a Milano in quest’estate 2022 è quella dedicata all’artista Irma Blank dal titolo BLANK e ospitata dalla Fondazione ICA.

Appassionata di letteratura e linguaggio, Irma Blank si trasferisce in Sicilia nel 1955 dal proprio paese d’origine, la Germania. Questo sradicamento culturale e linguistico, oltre che geografico, è la base del suo lavoro.

Blank realizza che “non esiste al mondo la parola giusta” e intraprende una ricerca artistica che l’accompagnerà per tutta la vita, fatta di calligrafie inventate e prive di qualsiasi obbligo di significato.

Una scrittura purificata dal senso, non legata al sapere, che dà voce al silenzio, al vuoto. Ai pensieri non pensati.

Questa pratica viene chiamata tecnicamente “scrittura asemica o semantica”, una forma di espressione che sta a metà tra la scrittura e il disegno. La scrittura che diventa immagine, manifestazione dell’essere.

La retrospettiva milanese riflette questa ricerca portata avanti dall’artista. Come anche i materiali utilizzati, dall’uso di pastelli e inchiostro a quello di penne biro e pittura. La creatività radicale di Blank la porta inoltre a lavorare, oltre che con la pittura e il disegno, con media tra loro molto diversi come la serigrafia, il suono, la performance e l’installazione.

Le opere scelte per l’esposizione evocano una riflessione sull’identità, attraverso linguaggi disegnati e privi di parole. Con questo approccio, l’opera di Blank crea e propone una forma di comunicazione che va oltre il linguaggio specifico.